venerdì 19 dicembre 2014

Un'ebook sotto l'albero: Passione e tormento di Ester Ashton

Image and video hosting by TinyPicEstratto da Passione e tormento....

Mi alzai dalla sedia e pensierosa mi diressi alla porta, dovevo ritornare in laboratorio e dedicarmi all’anello cui stavo lavorando. Non feci in tempo a prendere la maniglia che la porta si aprì di scatto facendomi perdere l’equilibrio.
 «Attenta, Valerie» sentii dire da una voce roca e profonda che mi suscitò un brivido, mentre un braccio muscoloso mi sostenne alla vita, e finii contro un petto duro. Sollevai i miei occhi e incontrai quelli grigi di Jack. 
«Scusa, non sapevo che fossi qui» ammise sorridendomi, «però non posso dire che mi dispiaccia». 
 Il battito del mio cuore accelerò incantata da quello splendido sorriso disegnarsi sulla sua bocca, il cui labbro inferiore era leggermente più pieno di quello superiore mentre i suoi occhi erano di un colore così intenso da sembrare blu. Rimasi per qualche istante incapace di parlare, i suoi occhi mi fissavano intensamente come mai aveva fatto prima, in modo sfacciato. Non potei fare a meno di ricambiare il suo sguardo, come Gabriel anche Jack era un uomo molto virile e affascinante. Leggermente più basso di Gabriel, indossava una camicia bianca che aderiva al suo petto possente enfatizzando i suoi muscoli scolpiti e le spalle larghe. Percepivo il suo braccio forte e muscoloso sostenermi con facilità neanche fossi una piuma. I lineamenti del suo viso erano marcati, gli zigomi pronunciati e le guance leggermente scavate, le sopracciglia erano ben arcuate e il naso sottile. I capelli biondi scuri e lisci erano corti, ma erano i suoi occhi grigi contornate da ciglia lunghissime che inevitabilmente attiravano lo sguardo, come in quel momento che sembravano ammaliarti. Ansimai quando entrai in contatto con il suo ventre e il membro grosso ed eretto, chiaro segno dell’eccitazione che provava. Le mie mani erano appoggiate sul suo petto, percepivo il suo calore e i suoi muscoli duri sotto i palmi. Incantata dai suoi occhi colmi di eccitazione, lo osservai mentre abbassava lentamente il suo viso, il suo respiro caldo sfiorava il mio. Mi passai la lingua sulle labbra divenute improvvisamente secche e Jack seguì quel movimento, nei suoi occhi vidi un pericoloso scintillio di desiderio. Mi sfiorò le labbra, un contatto fugace che mi sconvolse, ma nel momento in cui mi baciò ancora, m’incendiò i sensi. Con il suo braccio intorno alla vita mi strinse di più, portandomi contro il suo corpo, mentre l’altra mano risaliva sul mio fianco, accarezzandolo al lato del seno e infilandomi le dita fra i capelli, tenendomi al contempo ferma la testa. Avevo sempre considerato Gabriel un uomo passionale, pericoloso, che sospettavo avesse il potere con un solo sguardo di portarti in un mondo fatto di piacere e con un solo tocco di annientarti, ma in quel momento dovetti ammettere che anche Jack avesse la capacità di frastornarti e di assoggettarti a suo piacimento, al suo volere. Ne deteneva ogni più singola sfaccettatura e lo usava per il proprio scopo, per il proprio piacere e questo lo rendeva non meno rischioso per la sanità mentale di una povera donna che suscitava in lui desiderio. Probabilmente in quel momento ero troppo vulnerabile e il mio corpo bramava dal desiderio insoddisfatto di tante notti passate a sognare Gabriel che mi conduceva sull’orlo di quel piacere, altrimenti come avrei potuto, oltre che baciarlo, desiderare anche di essere toccata ancora e più profondamente dalle sue mani? Jack insinuò la lingua fra le mie labbra dischiuse e toccò la mia. Quel lieve sfregamento mi causò un’ondata di eccitazione che mi fece stringere ancora di più contro di lui, mentre il suo bacio si faceva più intimo, profondo. Ricambiai il suo bacio assoggettata, mio malgrado, da quella bocca mentre non potei fare a meno di pensare a come sarebbe stato baciare Gabriel. Fu proprio pensando a lui che mi scostai da Jack ponendo fine al bacio e mi toccai le labbra con le dita, sostenendo il suo sguardo mentre un senso di smarrimento m’invase . 

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